Nel 1° dicembre del 1981 è stato disgnosticato il primo caso di AIDS. Da allora la diffusione dell’AIDS, è stata progressiva è drammatica, diventanto l’epidemia più distruttiva della storia. Secondo le stime dell’ONUAIDS, i morti sono stati oltre 25 milioni mentre attualmente sono più di 30 milioni le persone che vivono con l’HIV.
In questi ultimi anni, nell’Africa sub sahariana , l’epidemia in molti paesi si è stabilizzata, anche se il taso di prevalenza rimane ancora elevato soprattutto nell’Africa Australe: in Swaziland la prevalenza dell’HIV tra i giovani nella fascia d’età 15-24 anni è del 23 % tra le donne e del 7% tra gli uomini; in Africa del Sud 17 % tra le donne e 4% tra gli uomini.
Il problema che solo 2,1 milioni di persone avevano accesso nel 2007 alle cure antiretrovirali.
L’AIDS colpisce molto più duro nei paesei poveri, la pandemia oltre a creare lutti e disperazione, incide profondamente sullo sviluppo sociale ed economico dei paesi. Si calcola che l’impatto dell’HIV incide negativamente nella crescita economica per oltre il 2% in Africa mentr, secondo gli analisti della Banca Asiatica, l’AIDS rallenterà il tasso annuale di riduzione della povertà del 60% in Cambogia, del 23% in Thailandia.
L’AIDS colpisce molto più duro nei paesei poveri, la pandemia oltre a creare lutti e disperazione, incide profondamente sullo sviluppo sociale ed economico dei paesi. Si calcola che l’impatto dell’HIV incide negativamente nella crescita economica per oltre il 2% in Africa mentr, secondo gli analisti della Banca Asiatica, l’AIDS rallenterà il tasso annuale di riduzione della povertà del 60% in Cambogia, del 23% in Thailandia.
Studi condotti in Africa Sub-Sahariana rivelano effetti dell’ HIV/AIDS sui livelli di produzione agricola nazionale e regionale, sui costi di produzione, sui tempi di lavoro. Secondo stime della FAO, dal 1985 l’AIDS ha ucciso circa 7 milioni di lavoratori agricoli e potrebbe ucciderne altri 16 milioni entro il 2020 nei 25 Paesi africani più colpiti che, nei prossimi anni, potrebbero perdere fino al 26% della manodopera agricola, con un calo drammatico del PIl, di cui l’agricoltura rappresenta ancora una gran parte.
Anche per evitare questo è necessario proseguire gli investimenti nella ricerca ma, oggi, è soprattutto necessario garantire l’accesso ai farmaci e al trattamento medico. Sostenere quei progetti e quelle iniziative internazionali, come per esempio il programma Dream della Comunità di Sant’Egidio che in Africa sta dando risultati molto positivi.